Un piccolo primo passo
Dopo aver buttato intere settimane nella totale ignavia, ho sfruttato il tedio domenicale per poter finalmente realizzare quanto pensavo da tempo: uno spazio personale di riflessione.
Perché qui e ora?
Non nascondo che l'idea è nata osservando la linea temporale di twitter, da cui spero provengano molti lettori (e amici/camerati/compagni, nell'ecumenismo antiliberale che ci contraddistingue). Cosa prevale sul simpatico social azzurro? Stanchezza e rassegnazione, travestite da ironico sarcasmo. Lo spirito prevalente, da cui abbiamo tratto il nome del blog, lo aveva già descritto il buon Sallustio duemila anni fa:
«Ma io nel principio, da adolescente, così come la gran parte, fui trascinato dalla passione per lo stato, e allora ebbi molte delusioni. Infatti al posto del rispetto, del disinteresse e del merito, vigevano la sfrontatezza, l’avidità e la corruzione… Allora, quando il mio animo trovò sollievo dopo sventure e pericoli, e decisi che il resto della vita l’avrei trascorso lontano dalla politica, non fu mia intenzione di lasciar consumare il tempo nella pigrizia e nella inoperosità, ma neppure trascorrere il resto della vita intento alla coltivazione dei campi, alla caccia, o a lavori umili; ma, ritornato alla primitiva occupazione, ossia lo studio, dal quale la nefasta ambizione politica mi aveva allontanato, decisi di scrivere i fatti storici di Roma…» |
(Sallustio, De coniuratione Catilinae, 3, 3-5; 4, 1-4) |
Oso pensare, dopo quasi dieci anni di (inutile e modestissima) "lavoro culturale", di trovarci innanzi a una cesura notevole nello sviluppo degli eventi: e mentre il nemico fa passi da gigante, noi- perderemo poi tempo in un post successivo per definire "chi siamo noi happy few"- ci troviamo travolti dalla massa di sconfitte che quotidianamente il moloch liberale produce sulla nostra pelle.
Perciò ho maturato la volontà di evitare il mero cinguettio e tentare, per quanto possibile, di approfondire alcune linee di pensiero che- spero- potranno interessare. Ritiriamoci dalla politica (sic) per studiare, descrivendo i fatti storici in un otium che vogliamo tutto nostro. Scegliamo pertanto la forma del blog per evitare padrini e padroni, linee editoriali e arabeschi trasformistici. Qui siamo tutti uguali: non conta un c... nessuno.
Per quei quattro lettori che già leggevano Andrea Romani sull'Intellettuale Dissidente questo spazio sarà un nuovo capitolo di quanto detto in oltre sei anni di battaglia (purtroppo perduta) su quel glorioso giornale. A chi avrà la ventura di leggerci ex nunc, rivolgiamo il nostro ringraziamento preventivo sperando di poter offrire qualcosa di più dell'ennesimo blogghetto autoreferenziale.
Bagatelle quotidiane e approfondimenti sui temi che più ci stanno a cuore- en passant Socialismo, marxismo, storia italiana del Novecento, istituzioni economiche e sistemi politici- per amor di polemica e spirito da bastian contrario.
Tutto questo, e molto di più, vorrebbe essere OTIVM.
Il vostro
Andrea Romani
Al neonato blog congratulazioni ed i migliori auguri. Una scelta controcorrente per i tempi ma che permette di dare il giusto respiro al ragionamento.
RispondiEliminaIn tempi di divieto, un abbraccio grande.
RispondiEliminaLa seguirò volentieri.
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